Recensione - Elemental (2023)
- Chiara Maggi
- 2 mag 2024
- Tempo di lettura: 0 min
Introduzione
Cosa ci può essere di più impossibile del rapporto tra Acqua e Fuoco? Eppure la parola "impossibile" non è mai rientrata nel vocabolario della Disney, e questo film ne è l'ennesima prova.
Con la raffinatezza di un tratto leggero e che richiama il passato, il disegno di questa favola traduce chiaramente il pensiero per cui l'amore, quello tanto vero da essere quasi inconsapevole, supera ogni confine.
Punti a favore
I colori. In un mondo spesso grigio e in cui imperversa il peso dell'incertezza, Elemental sprigiona tutta la sua energia attraverso i colori intensi degli elementi, in un contrasto pazzesco che sottolinea le differenze tra i quattro stili di vita dell'Acqua, della Terra, dell'Aria e del Fuoco, che per quanto possano essere differenti, però, inevitabilmente si trovano a condividere tutti gli spazi di vita.
I tratti che caratterizzano i due personaggi principali risultano soprendenti fin dal primo secondo: Wade è un "ragazzo" timido quanto può esserlo una silenziosa goccia d'acqua, sensibile come una storia strappalacrime e disponibile tanto da assumere la forma del contesto in cui si trova. Incarna esattamente il comportamento trasparente, sereno e inequivocabilmente buono dell'acqua, ma anche il suo essere incontrollabile ed esondante nel momento del bisogno; il tutto a differenza della focosa Ember, fiammella e "ragazza" impavida e iperattiva, che compare qui per ricomparire lì, e con un carattere a dir poco distruttivo, se ne perde il controllo.
Insomma, è davvero apprezzabile il modo in cui la Disney ha voluto rimarcare con pacatezza che la sensibilità non è prettamente un tratto femminile, così come la grinta non lo è prettamente maschile.
Sembra quasi scontato ormai, quando si parla della grand D dell'animazione, parlare dei temi affrontati, eppure è sempre doverosa una nota di merito considerata l'abilità con cui riescono a farlo nel rispetto, e a volte anche nella drammaticità, dell'argomento stesso.
Qui parliamo di emigrazione. Non è un tema sconosciuto ai tempi d'oggi, anzi è qualcosa che ricorre spesso nelle pagine quotidiane come un fenomeno in larga espansione e che spesso ha gravi conseguenze per chi parte, arriva e ospita. Ed è esattamente ciò che viene riportato sullo schermo in Elemental: dalle difficoltà annesse al lasciare la propria terra di origine, in cui si lascia la zona di confort per una sconosciuta e spesso discriminante, a quelle di chi deve accogliere in casa sua e nel migliore dei modi qualcuno che una casa non ce l'ha più, accettandone tutte le potenziali differenze. La Disney suona queste note con la delicatezza e profondità di chi sa perfettamente che un messaggio del genere deve arrivare allo spettatore come una freccia che colpisce il bersaglio nel suo esatto centro.
Dopodichè si parla anche di famiglia, una parola bellissima ma che a volte ci vincola senza che possiamo accorgercene, sia nel bene che nel male. Si parla di limitazioni nascoste e timori come il non avere il coraggio o, più che altro, il cuore, in quanto figli, di ammettere che non vogliamo seguire la via già tracciata dai nostri genitori e che i nostri sogni e le nostre abilità risiedono altrove. Oppure come aver paura, in quanto genitori, che i nostri figli non abbiano il futuro migliore possibile e che debbano subire compromessi spesso dolorosi.
E poi c'è lui, il macrotema che nessun periodo storico vedrà mai spodestato dal suo trono: l'amore. Sapete quando si dice che l'amore è chimica? Ebbene, la Disney ha preso in parola questo modo di dire, perchè l'acqua non può toccare il fuoco e viceversa a meno che qualcosa di estremamente potente, direi quasi sovrannaturale, non cambi la loro chimica e vada oltre le leggi fisiche. Gli scrittori o i poeti, ne parlano spesso in questi termini, perchè l'amore è effettivamente ciò che può tutto, che è stato e che sarà sempre la via difficile ma giusta da percorrere. E non c'era modo migliore di traslare questo concetto in termini naturalistici, se non scegliendo la calma placida di Wade e la forza devastante di Ember e provare a metterli insieme, andando contro qualsiasi logica.
A mio parere, tra i punti a favore, aggiungerei anche la canzone "Per sempre ci sarò", di Mr.Rain, che fa da tema al film.
Ve la lascio qui sotto!
Punti a sfavore
È dolorosamente troppo corto.
Valutazione finale
Consigliato? Senza ombra di dubbio!
Stelle: 5/5
Lo hai visto?
Si
No
Se lo hai visto, ti è piaciuto?
Tantissimo!
Non mi ha fatto nè caldo nè freddo
No, ti prego...

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